venerdì 4 gennaio 2008
Domizzi uno di noi....
Macchè cessione io resto al Napoli CASTELVOLTURNO – Il vento dell’Est che soffia su Castelvolturno spariglia le idee ma lascia intatto il Napoli: per ora, valigie in un angolo e binari deserti. Il venticello che arriva dalla Capitale è una carezza alla proverbiale seraficità di Maurizio Domizzi, imperterrito baluardo d’un contratto pluriennale e secondino inattaccabile della sua napoletanità "Io resta qua. E di qui non mi muovo". La tramontana che attraversa il mercato spazza via la Lazio e al Roma. Il Palermo e la Fiorentina, le voci di dentro e quelle di fuori, lasciando Domizzi abbracciato alla sua napoletanità acquisita e a un futuro semmai da decifrare da giugno in poi: "Mi sento parte integrante del progetto e il chiacchiericcio del calciomercato mi lascia indifferente. Non sono più un ragazzino, ho imparato a gestire certe emozioni e anche certe situazioni: so che in estate e a gennaio ci si può trovare al centro di trattative reali o virtuali, ma io ne sto fuori. Io sono del Napoli e posso solo ringraziare la società che mi ritiene incedibile". Domizzi al centro (sinistra) della difesa, Domizzi al centro d’un tourbillon scatenatosi poco prima di aprire le danze: e ora il Big Ben ha detto go, meglio lasciar calare una saracinesca sulle ipotesi. "Io sono felice di vivere questa esperienza nel Napoli. Stiamo facendo bene e possiamo fare ancora meglio; ritengo che quota 50 sia alla nostra portata: e arrivarci può concederci persino qualche chanes europea. Ma noi dobbiamo andare in campo senza avere in testa alcun tarlo: se giochiamo in scioltezza siamo più bravi. Qui a Napoli si può realizzare qualcosa di importante". Volere è potere e chissà cosa insegue Pierpaolo Marino, chiaramente blindato nel silenzio, rotto solo per una battuta: "Vi ho fregato, sono stato in Sud America e non mi avete visto". Volere è potere e il Napoli che insegue un esterno sinistro e una controfigura di Lavezzi s’infila per i sentieri defilati, evita le luci della ribalta e spera di sfuggire alla concorrenza, come testimoniato dall’estate dei Gargano, degli Hamsyk, dei Lavezzi. Volere è potere e il Napoli che se n’è andato a Brno per tastare le qualità di Lucas Kuban, 20 anni, manino, l’ha fatto capire fin a che punto effettivamente lo vuole, fino a che punto realmente può prenderlo: che ci sia la Fiorentina diventa un dettaglio; e che si discuta partendo da 500mila euro, pure. Brno è l’epicentro dei pensieri napoletani, concentrati anche su Marek Strestik, vent’enne, in teoria un vice-Lavezzi con più fisico: le relazioni sono positive, ma il tempo è un galantuomo e sino a giugno si potrà aspettare. Nell’immediato, in pole position c’è Maggio, fiorentino della Sampdoria, vale ad ire un esterno con due padroni (per questioni di comproprietà). Il mercato è uno sguardo in lontnanz per assecondare le prospettive: seguiti Valeri (21 anni), attaccante del Lanus e Pablo Caballero (20 anni) del Nacional di Montevideo. Ma prima ci sarà una lunga meditazione e gioco delle parti, strategia, cessioni: Dalla Bona aspetta un segnale che lo conduca sino in Inghilterra, Gatti è conteso da Mantova e dal Modena, Rullo spera di trovare una squadra in serie A, Tapparella potrebbe andare a Frosinone (o Monza) e De Zerbi è sempre un pupillo di Cellino. Il nodo rimane Calaiò, che deambula tra il "resta non resta": il mercato è appena cominciato, ma già semina venticelli fastidiosi. Mencocco Fabio (Corriere dello sport
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